L´idea di fare una nuova segnaletica sulle montagne venne nel 1973 ai componenti del Gruppo Giovanile. Sicuramente il lavoro era molto: bisognava verniciare le bandierine, sistemare i pali sui quali fissarle. I giovani spesero in questa impresa la maggior parte del loro tempo libero e dopo alcuni mesi la segnaletica era pronta. Tuttavia i lavori non finiscono mai: ci sono sempre frecce rotte da sostituire, pali da riverniciare o da rimettere in sede, nuovi sentieri da segnalare...
Elenco dei sentieri segnati: 1: Valmadrera - S. Tomaso - Bevesco - Vetta Corno Birone Km 6,370 - Tempo previsto h 2.30 LV1: Frazione Trebbia - Sass Negher - Corno Birone Km 3,100 - Tempo previsto h 2.00 2: Sambrosera - Corno Rat - Fontanino Fo Km 1,500 - Tempo previsto h 1.00 3: Valmadrera - Cappelletta VARS - S. Tomaso Km 2,600 - Tempo previsto h 0.40 4: Fraz. Caserta - Fraz. Ceppo - S. Tomaso - Fontanino Fo - Pianezzo Km 5,100 - Tempo previsto h 2.00 5: Santuario di S. Martino - S. Tomaso - Sambrosera - Zucon - Preguda Km 6,100 - Tempo previsto h 2.30 6: Valmadrera - Pradello - Preguda - M. Moregallo Km 4,830 - Tempo previsto h 2.30 Valmadrera - Cappelletta VARS - Sambrosera - M. Moregallo Km 3,940 - Tempo previsto h 2.00 7: Valmadrera - Cappelletta VARS - Sambrosera - Pianezzo Km 4,700 - Tempo previsto h 2.00 8: S. Tomaso - Corno Rat - Corno Orientale Km 3,500 - Tempo previsto h 1.30 Sentiero G.F.: Fontanino Tof - Fontanino G.F. - Vetta Prasanto Km 1,015 - Tempo previsto h 0.45 Sentiero Luisin: S. Tomaso - Taja Sass - Cornello - Corno Birone Km 5,050 - Tempo Previsto h 1.45. Il sentiero Luisin collega S.Tomaso al santuario di S.Pietro. È stato dedicato nel 1994 a Luigi Anghileri (per tutti "Luisin"), un giovane che ha dato tanto alla nostra società e che si è impegnato soprattutto nel campo della segnaletica dei sentieri, scomparso prematuramente nel 1986. Grazie ad esso è possibile compiere una traversata a media quota, partendo dalla chiesetta di Preguda, passando poi per quella di S. Tomaso, arrivando infine al santuario di S. Pietro, toccando così tutti i luoghi religiosi delle nostre montagne. Il sentiero delle vasche Le "vasche" sono una delle zone più belle e caratteristiche delle nostre montagne. Sono formate dalle acque del torrente Inferno e le più particolari si trovano nel tratto fra la località Taja Sass e la frazione Ceppo, dove il torrente si esaurisce. Dal 1989 la nostra società si è impegnata in un´opera di restauro di questo percorso, recuperando il tracciato del sentiero e attrezzandolo con catene o ringhiere nei tratti più esposti. Sentiero Cinquantesimo Il percorso è abbastanza impegnativo per la sua ripidezza ed esposizione, anche se non presenta passaggi difficili o alpinistici; in compenso si ha una splendida e inconsueta vista sul lago di Lecco, le Grigne e il Resegone. Il sentiero parte dalla località "La Fame" (da Parè percorrere la strada in direzione Bellagio e, al termine della prima galleria, deviare a destra), in corrispondenza di un ponte; passa proprio sotto le strapiombanti pareti dove è stata tracciata la "via O.S.A." e dalla località Braga, dove ci sono alcune "casotte". Da qui, passando per un fitto bosco, prosegue verso il Fontanino G.F. e la vetta del Moregallo, compiendo un dislivello di circa 1000 metri dal lago alla cima.
Il fontanino di Sambrosera
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Il fontanino di Sambrosera è stato il primo segno lasciato sulle montagne dalla nostra società, e proprio per questo è molto importante e sentito da tutti i soci. È posto sul sentiero che da Valmadrera sale a Pianezzo e con il tempo è diventato un luogo di sosta obbligato, un vero e proprio punto di riferimento. Nel febbraio 1952, all´indomani della fondazione, si cominciarono i lavori di sistemazione della sorgente, che già esisteva, ma era in posizione scomoda ed era impossibile bervi. Il lavoro dei soci, guidati dal "capomastro" Giuseppe Dell´Oro, è stato quello di incanalare la sorgente e costruire la fontana, in modo da poterne sfruttare l´acqua.
La Croce del Corno Orientale di Canzo e il Crocefisso del Bevesco
Siamo nel 1954, sono passati pochi anni dalla fondazione. La società è ancora giovane. con tanta voglia di fare e si intraprende un´opera grandiosa: la costruzione di una croce metallica sul Corno Orientale di Canzo. Ancora oggi l´enorme struttura di metallo della croce è ben visibile dal paese quando brilla riflettendo il sole, a testimoniare da anni la nostra esistenza.
Il Crocefisso posto sulla culmine del Bevesco è invece un segno più discreto: è in legno, di tipo tirolese, ed è stato piantato in un luogo molto suggestivo, ai margini della pineta del Monte Rai, proprio in cima al passo. La cerimonia di inaugurazione il 6 Luglio 1958.
La Madonnina del Moregallo
È il 1971 e ricorre il 20° anniversario della società. In questi anni il neonato Gruppo Giovanile ha "scoperto" il Monte Moregallo, che è una delle mete preferite dai giovani per le loro escursioni domenicali; lo consideravano "la loro montagna". Al primo consiglio dell´anno si decide di posare un segno proprio su questa vetta e la scelta cade su una madonnina in bronzo. La madonnina dalla sua magnifica posizione domina Valmadrera e tutta la Brianza, e con gli anni è diventata il simbolo stesso del Gruppo Giovanile.
Fontanini G.F. al Moregallo e al Prasanto
Anche il Gruppo Femminile, una volta formatosi, vuole farsi conoscere lasciando una traccia di sé. Così viene costruito nel 1974 un fontanino al Moregallo, circa cinquecento metri sotto la vetta sul versante nord, importantissimo per tutti gli escursionisti perchè rappresenta l´unico rifornimento d´acqua su tutta la montagna. Il fontanino è raggiungibile con un sentiero segnato che, poco prima della madonnina in vetta al Moregallo, va in leggera discesa sulla destra. Si può raggiungere anche partendo dalla località "La Fame", seguendo il "Sentiero 50° O.S.A."; questo itinerario, molto panoramico con una splendida vista sul lago di Lecco, è piuttosto ripido e richiede un buon allenamento. Raggiunta la località Braga, dove si trova una casa diroccata, il sentiero continua in un fitto bosco ben segnalato; dopo circa 2.30 ore si raggiunge il fontanino G.F. e, proseguendo, la cima del Moregallo, oppure si può scendere alla bocchetta e da qui a Sambrosera o a Preguda.
Nel 1989, in occasione del 20° di fondazione, il gruppo femminile costruisce un altro fontanino, stavolta sul monte Prasanto, in posizione un po´ nascosta, in prossimità dei famosi fenomeni carsici. Per raggiungere il fontanino, dalla vetta del Prasanto si prende il sentiero che scende costeggiando il Sasso Malascarpa, che in breve porta alla sorgente.
Itinerario attrezzato 30° O.S.A.
Sul finire degli anni ´70 nell´ambito dei festeggiamenti per i primi 30 anni prese corpo il progetto di costruire un itinerario attrezzato che, partendo dal Sasso G.G. OSA, superasse tutto il Corno Rat, fino a raggiungere il Crocione posto sulla cima del Primo Corno di Canzo. Furono messe in loco diverse decine di metri di catene dove aggrapparsi per superare le difficoltà che la parete presenta, un cavo metallico di sicurezza con dei fermi ogni 5/6 metri, per trattenere l´eventuale caduta dei frequentatori, e degli appoggi per i piedi come aiuto nei punti più impegnativi. L´itinerario si divide in due parti; quello chiamato comunemente "ferrata" presenta in ogni punto del suo tracciato esposizione e verticalità, con alcuni passaggi atletici, e termina sulla vetta del Corno Rat. Per raggiungere l´itinerario, da S. Tomaso si prende il sentiero n° 5, che porta a Sambrosera. Dopo circa dieci minuti, in prossimità della sorgente di "Treminola", si trova il cartello che segnala l´itinerario, e si prende il ripido sentiero che sale verso sinistra e che in breve porta alla base del Sasso G.G. OSA (741 m), punto di partenza della via ferrata. Il primo tratto, aggirabile con un sentiero sulla sinistra, è lungo 45 m e supera un dislivello di 33 m; è sicuramente il più duro di tutto l´itinerario e porta in cima al Sasso G.G. OSA (774 m). Si percorre il sentiero che attraversa in leggera salita sulla sinistra, arrivando nel canale da cui, sulla destra, parte il secondo tratto della ferrata (787 m). Questo ha uno sviluppo di 295 m e un dislivello di 120 m, e porta sulla vetta del Corno Rat (906 m), salendo sulla sua parete sud. È quasi sempre verticale e molto esposto, ma vi sono numerose cenge e terrazzini dove potersi riposare.
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Dalla vetta del Corno Rat si può scegliere di scendere seguendo i cartelli segnaletici verso la frazione S.Tomaso, dove è situato il nostro ristoro, oppure di proseguire per la seconda parte dell´itinerario attrezzato, dove in realtà un percorso di maggiore respiro dà l´opportunità di meglio apprezzare il paesaggio che ci circonda. Un comodo sentiero, interrotto da quattro notevoli salti di roccia, attrezzati solo con catena ma comunque aggirabili, dà la possibilità di raggiungere il punto più alto del Primo Corno di Canzo. Con il tempo all´itinerario sono state dedicate molte ore di manutenzione e pulizia, è sono state fatte alcune variazioni sempre nell´ottica di migliorare la sicurezza.
La Madonnina del Pizzo Fontana
Nel 1995, per lasciare un ricordo del 30° anno di fondazione del Gruppo Giovanile, si sono abbandonate le montagne di casa, per spostarsi comunque in un ambiente familiare agli osini: il Pizzo Fontana (3070 m), sopra il bivacco "A. Anghileri - G. Rusconi". Sulla sua cima è stata posata dai giovani una madonnina, incisa nel sasso della Valmalenco dagli amici maestri di sci di Caspoggio.
Il Bivacco A. Anghileri - G. Rusconi
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L´idea di posare un bivacco in alta montagna era già stata proposta diverse volte, ma una decisione definitiva è stata presa solo dopo la scomparsa sul Pizzo Palù di Angelo e Beppe. La scelta del luogo è caduta sul Passo Confinale, per la sua vicinanza al Pizzo Palù. Il bivacco è stato inaugurato domenica 27 Settembre 1992, alla presenza di molte persone e diverse autorità. Ha nove posti letto, e attualmente è ancora in ottimo stato, grazie anche alla continua attenzione che la nostra società vi dedica.
Madonnina 50° O.S.A.
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Per il 50° anniversario della società, si è scelto di posare una madonnina scolpita nel sasso della Valmalenco in cima ad una montagna che sulle cartine è segnalata semplicemente come "quota 3080 m". La vetta, al confine fra Italia e Svizzera, è situata sopra il Bivacco "Angelo Anghileri - Giuseppe Rusconi", fra il Pizzo Fontana e il Piz Varuna e domina la Val Poschiavo. É raggiungibile in 3 ore dalla diga di Campo Moro e in 1 ora e 15 minuti dal Bivacco. Domenica 26 Agosto 2001 la madonnina è stata inaugurata con la benedizione di Don Maurizio Menini, in presenza di 40 alpinisti saliti in vetta e, poichè la montagna era senza nome, è stata battezzata "Cima 50° O.S.A.".
Altri "segni"
Fra quelle compiute dall´O.S.A.vi sono anche delle opere "minori", non certo perché il lavoro svolto abbia meno importanza. Una di queste è la manutenzione della chiesetta di S. Isidoro al Sasso di Preguda, uno dei tanti massi erratici trasportati fino qui dall´immenso ghiacciaio che occupava tutta la conca del Lago di Como nell´ultima era glaciale. Nel 1976, anno del 25° di fondazione, viene inaugurato a S. Tomaso un monumento dedicato ai caduti della Resistenza durante la seconda Guerra Mondiale, un fenomeno che ha interessato da vicino anche il nostro paese e le nostre montagne. Infine, anche il Gruppo Giovanile ha voluto la sua fontana. Nel 1977, in occasione del 20° di fondazione del gruppo, viene sistemata la fontana del Tof, sul sentiero che da S. Tomaso porta al Bevesco.
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